I contributi a fondo perduto sono rivolti alle imprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.
Il contributo camerale è rivolto alle piccole imprese esercenti attività economiche aperte al pubblico, in posto fisso, con consistente flusso di valori e moneta, appartenenti per lo più al settore del commercio, della produzione artigianale, dell’agroalimentare e della produzione agricola primaria con vendita diretta al pubblico.

Sono ammissibili al contributo sul Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza:

a) sistemi di videoallarme antirapina conformi ai requisiti previsti dal Protocollo d’Intesa del 14/07/2009, rinnovato il 12 novembre 2013, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;
b) sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
c) sistemi passivi: casseforti, blindature, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento e sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro (l’elenco è esaustivo).

Nel caso di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
L’intervento è retroattivo per spese sostenute a partire dal 19 ottobre 2018.

Le domande vanno presentate dalle ore 10,00 del 17 maggio alle ore 20,00 del 31 maggio 2019 esclusivamente in modalità telematica con firma digitale.
Tuttavia, vista la limitatezza dei fondi, suggeriamo l’invio della domanda entro il primo giorno di apertura del portale telematico.

 

Dott. Simone Vincenzi

M&W Veronesi e Associati srl stp